Si può giocare con un libro? Certo! E si può giocare anche creando un libro!
Chi non ha mai sentito parlare di Gianni Rodari? Vi ricordate tutte le poesie che avete imparato alle elementari? Ecco, proprio lui! Tra i più importanti scrittori per l’infanzia, Rodari ha qualcosa da insegnarci a tutte le età, basta solo lasciarsi coinvolgere!
Il 2020 è l’anno del centenario dalla nascita dell’autore: il mondo dell’editoria non si è fatto sfuggire l’occasione per celebrare questo anniversario in moltissimi modi, e neanche noi!
“Una filastrocca per un libro gioco. Con testi di Gianni Rodari” è il progetto a cui hanno partecipato i ragazzi del secondo anno di Illustrazione, proposto dalla docente di Illustrazione per l’infanzia, Chiara Raineri (che con Einaudi Ragazzi, sullo stesso tema, ha collaborato alla pubblicazione di CENTO GIANNI RODARI. CENTO STORIE E FILASTROCCHE. CENTO ILLUSTRATORI, Einaudi Ragazzi 2019).
Ognuno dei ragazzi ha potuto scegliere la filastrocca che preferiva e realizzarne poi un libro-gioco. Un libro-gioco? Ma cos’è? Ce lo spiega Chiara.
“La scelta della tipologia di libro, cioè il libro-gioco è legata al fatto che la filastrocca è un modo bambino di giocare, con le parole il ritmo e i gesti. Il libro-gioco propone l’interazione del lettore con l’oggetto-libro che sta sfogliando, esplorando. Le due cose hanno molte caratteristiche in comune.”
La richiesta era quella che il libro proposto avesse una corrispondenza con il testo della filastrocca; ognuno dei ragazzi ha affrontato la sfida secondo modalità progettuali ed esecutive proprie, diversità che emerge sfogliando i libri che sono poi stati realizzati come prototipi funzionanti.
“E quindi sono state create tipologie di libro diversissime: libri pop-up, un libro a fisarmonica, un libro che diventa un cubo gioco una volta richiuso e un libro che si presenta come un frigorifero da aprire ed esplorare. Un altro parla delle “Teste vuote” e propone tanti buchi in cui poter infilare la propria testa e un altro ancora ha pagine di carta ed altre semi-trasparenti per scoprire il viaggio di Giovannino Perdigiorno nel paese degli uomini di vetro.”
La prossima volta che sentirete parlare di Gianni Rodari, lasciatevi incuriosire, lasciatevi sfidare e sappiate tornare bambini.
«La coscienza del dovere che abbiamo di cambiare il mondo in meglio senza accontentarci dei mediocri cambiamenti di scena che lasciano tutto come prima».
(G. Rodari)